Percorsi di Territorialità: processi di modernizzazione della cartella sociosanitaria informatizzata

attivita

Area d'intervento
Tipologia di Attività
Tutte le attività

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II – DIPARTIMENTO DI SCIENZE SOCIALI MASTER II LIVELLO IN DIREZIONE, MANAGEMENT E COORDINAMENTO DELLE STRUTTURE SANITARIE, SOCIALI E SOCIO-ASSISTENZIALI TERRITORIALI Anno accademico 2021 - 2022

TESI IN
“Percorsi Di Territorialità: Processi Di Modernizzazione Della Cartella Sociosanitaria Informatizzata”


Relatore: Ch.ma Prof.ssa. Canonico Angela

Coordinatrice: Gent.ma Prof.ssa Maria Gabriella Grassia
Candidata: Dott. Lauria Andrea
Matr.: ZE3000372

INTRODUZIONE

In questo lavoro la mia attenzione verrà posta principalmente alle Comunità tutelari per persone non autosufficienti presenti sul territorio Campano. In esse, come si evince nel Catalogo Regionale dei servizi socio sanitari, viene prestato un servizio principalmente sociale e l’intensità sanitaria erogata è limitata alle ore dedicate dalle figure infermieristiche, fisioterapiche e dagli OSS ai fruitori di esso. Per tanto non è prevista la figura di un Medico. Deve quindi essere coinvolto il servizio sanitario territoriale dell’ambito per colmare “questo vuoto” intervenendo quando se ne presenta la necessità. Purtroppo in questo periodo di pandemia sono emersi limiti e pregi del nostro S.S.N.; questi limiti hanno influenzato negativamente ed inevitabilmente aspetti socioeconomici e sociosanitari di tutto il territorio nazionale. Anche le comunità residenziali hanno subito gli effetti negativi di questo periodo. Tra le realtà che hanno fatto maggiormente parlare più di sé, in assoluto, è stata la realtà delle RSA, in cui molti errori compiuti, oggettivamente, sono stati commessi sia a livello amministrativo che organizzativo. In questi ultimi due anni sono state emanate diverse norme nazionali e regionali volte a preservare le persone da inutili rischi legati a contatti con il virus SARS- Cov-2, causando, purtroppo, anche un triste isolamento degli ospiti e dei pazienti/utenti presenti nelle varie realtà. Pongo inoltre l’attenzione anche al ruolo che hanno avuto i medici e soprattutto i Medici di Medicina Generale nel periodo della Pandemia da SARS-Cov-2. Quasi tutti i Medici di Medicina Generale hanno dovuto ridurre le visite in presenza dei propri assistiti per limitare e contenere la diffusione della Pandemia tra i diversi nuclei abitativi e gli ambienti lavorativi. Le infrastrutture, i mezzi, le attrezzature hanno subito una grande sollecitazione ed utilizzo provocando un loro eccessivo sfruttamento. Anche i D.P.I. utilizzati ed obbligatori per il periodo pandemico non sono stati sufficienti a tutti coloro che dovevano indossarle; vi è stata, infatti, una corsa spasmodica alla loro ricerca/acquisto e/o al loro recupero. Per le motivazioni sopra descritte ogni singolo servizio residenziale, sia sanitario che sociale, ha dovuto provvedere 4  con i propri mezzi economici e con l’implementazione di nuove Procedure Gestionali a controllare e limitare i danni di uno stato pandemico anche poco conosciuto o del tutto sconosciuto. In questa crisi generale sono emersi anche aspetti positivi ed opportunità di miglioramento. Tra gli altri, l’aspetto di opportunità più evidente, concreto e utile si è rilevato essere l’utilizzo di dispositivi digitali in genere accorciando le distanze tra le persone e gli specialisti sanitari ma anche, paradossalmente, avvicinandole. Tra tutti, quello di maggior utilità è stato lo smartphone. Grazie ad esso sono state maggiormente utilizzate email, App, videochiamate, messaggi, telefonate ecc. che hanno permesso la circolazione di informazioni utili, anche se al limite del rispetto della Privacy, hanno portato comunque dei buoni risultati. Spesso le persone si sono sentite assistite o per lo meno indirizzate sulle decisioni da prendere. Da qui la riflessione, la voglia e la necessità sempre più incombente di volere o dovere utilizzare questi mezzi tecnologici per dare sostegno non solo alle persone ma anche e soprattutto al Servizio Sociale Nazionale. Oltre alle residenze per anziani o disabili esistono tantissime realtà simili ad esse in cui le difficoltà sono state ancora più complesse: ospedali, hospice, pronto soccorso, ecc.. L’aiuto principale è venuto da risorse individuali in cui un buon assetto organizzativo aziendale, mission chiare e condivise, reti reali e tanta abnegazione hanno rappresentato una valida e forte alternativa. Nel presente lavoro darò ampio risalto a una realtà campana, proveniente dal mondo delle Cooperative sociali che ha vissuto in prima linea la crisi pandemica: p.GEAp. Società Cooperativa Sociale. Essa rappresenta un esempio di come le motivazioni non sono mai mancate anzi hanno rappresentato la forza per andare avanti e sostenere i propri assistiti. Le cooperative sociali rappresentano l’essenza del terzo settore che rispondono al fabbisogno diretto ed indiretto dei territori, ambiti, a cui fanno capo le problematiche sociali, socio sanitarie assistenziali e sanitarie. Il Terzo Settore rappresenta “qualcosa di terzo” tra la dialettica aziendale e le pubbliche amministrazioni. In esso nascono servizi che molto spesso affiancano il pubblico e addirittura si sostituiscono, a volte purtroppo, totalmente ad esso. In questo periodo di pandemia lo hanno fatto in maniera egregia. Analizzerò e spiegherò come una Comunità Tutelare per 5  persone non autosufficienti stia uscendo dalla crisi pandemica e come la Cooperativa che la gestisce è riuscita a essere fondamentale non solo per gli ospiti e i propri dipendenti ma per tutto il territorio in cui essa si trova ed opera. Ad oggi vi sono varie opportunità che evidenziano nuovi approcci e motivazioni derivanti da queste esigenze di modernizzazione.

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